BURN OUT

Burn-out, letteralmente “bruciarsi”.

E’ una particolare forma di reazione allo stress, che colpisce in special modo coloro che esercitano professioni di aiuto (medici, inferimieri, psicologi etc).

Le cause possono essere diverse e vanno dal sovraccarico lavorativo al senso d’impotenza, dalla mancanza di un riconoscimento adeguato alla mancanza di equità percepita sul posto di lavoro.

Negli operatori sanitari, la sindrome si manifesta di norma in quattro fasi:

La prima, preparatoria, è quella dell'entusiasmo idealistico che spinge il soggetto a scegliere un lavoro di tipo assistenziale.

Nella seconda (stagnazione) il soggetto, sottoposto a carichi di lavoro e di stress eccessivi, inizia a rendersi conto di come le sue aspettative non coincidano con la realtà lavorativa.

L'entusiasmo, l'interesse ed il senso di gratificazione legati alla professione iniziano a diminuire.

Nella terza fase (frustrazione) il soggetto affetto da burnout avverte sentimenti di inutilità, di inadeguatezza, di insoddisfazione, uniti alla percezione di essere sfruttato, oberato di lavoro e poco apprezzato; spesso tende a mettere in atto comportamenti di fuga dall'ambiente lavorativo, ed eventualmente atteggiamenti aggressivi verso gli altri o verso se stesso.

Nel corso della quarta fase (apatia) l'interesse e la passione per il proprio lavoro si spengono completamente e all'empatia subentra l'indifferenza, fino ad una vera e propria "morte professionale".

Le conseguenza che possono presentarsi sono le seguenti:

A livello individuale

  • Atteggiamenti negativi verso i clienti/utenti, verso se stessi, verso il lavoro, verso la vita.
  • Calo della soddisfazione lavorativa
  • Calo dell'impegno verso l'organizzazione
  • Riduzione della qualità della vita personale
  • Peggioramento dello stato di salute

A livello organizzativo

  • Aumento dell'assenteismo
  • Aumento del turnover
  • Calo della performance
  • Calo della qualità del servizio
  • Calo della soddisfazione lavorativa